Spielfilm.de: Non c'è più niente che mi può ferire davvero.

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CAT_IMG Posted on 14/12/2009, 12:21




“Non c'è più niente che mi può ferire davvero”



Che cosa non è ancora scritto di Bill Kaulitz? Iniziando dalla sua androginia, dalle accuse di omosessualità, fino all'anoressia. Ma se per una volta si guarda il 20enne nell'obbiettivo, si potrebbe sapere molto di più: che cosa ha reso quest'uomo così forte da sopportare tutto questo? E come si sente quando dopo un concerto dietro di lui le porte si chiudono?

In occasione della Premiere di “Atrhur und die Minimoys 2”, in cui per la seconda volta il frontman dei Tokio Hotel ha doppiato il protagonista Arthur, abbiamo incontrato Bill Kaulitz nel lussuoso hotel di Berlino Ritz Carlton.

La giovane icona musicale porta unghie smaltate in colore argento, maglione viola, pantaloni neri stretti e una lunga collana. Come spesso un elaborato Make-up rafforza la sua personalità mediatica, poi inizia a parlare. Una discussione sciolta sull'isteria attorno alla sua persona, momenti di silenzio e il fatto dell'amore.


Spielfilm.de: Bill, sei un uomo giovane molto occupato. Come mai hai usato il tuo tempo per il doppiaggio di questo film?
Bill: Nella seconda parte ho già detto velocemente che è perchè, dopo la prima volta, Arthur e il popolo dei Mimimei mi sono vicini al cuore. Ci sono anche un paio di cose parallele tra di noi: Arthur nel film ha una responsabilità enorme, anche se è ancora molto giovane. E poi naturalmente ci sono i capelli...

Spielfilm.de: A proposito: quanto tempo stai ogni giorno davanti allo specchio per prepararti in questo modo?
Bill: E' già una routine. Con la doccia e tutto il resto, impiego circa un'ora.

Spielfilm.de: Fai da solo il tuo stile, ho hai degli aiuti?
Bill: Faccio tutto da solo. Infatti ho il grande problema di non lasciare avvicinare gli altri a me. Uno stilista sarebbe un incubo assoluto per me. Trovo che sia terribile quando la gente arriva e vuole consigliare. Si sa che da soli si fa meglio!

Spielfilm.de: Dai nell'occhio particolarmente con il tuo stile stravagante e la tua androginia. Come sei arrivato a questo look?
Bill: E' stata un'evoluzione totalmente automatica. Ho iniziato relativamente presto. A 11 anni mi sono tinto i capelli per la prima volta. Ho iniziato presto anche a truccarmi e a darmi lo smalto alle unghie – e ci andavo anche a scuola.

Spielfilm.de: La gente ti riconosce per strada anche quando esci di casa e sei senza il tuo abbigliamento marcato?
Bill: Assolutamente. Credo che la gente mi riconosca già dal naso. Quando ad esempio sono in aeroporto ho spesso un berretto e una tuta, ma vengo riconosciuto lo stesso.

Spielfilm.de: Hai più volte sottolineato che stai conducendo la vita che ti sei sempre augurato. Ci sono però anche degli aspetti negativi nel tuo successo?
Bill: Oh, me ne vengono in mente alcuni. Bisogna sempre prendere la decisione che predomina. Per me è sempre stato un aspetto positivo. Non bisogna lasciare che si arrivi a questo punto, che le cose negative prevalgano, ma bisogna concentrarsi sulle cose positive. Solo allora è possibile portare a termine le cose. Il successo è a volte una maledizione e una fortuna. Non riuscirei senza, ma non riesco nemmeno bene con (il successo).

Spielfilm.de: Che cosa ti disturba maggiormente nella tua reputazione e cosa ti manca di più da allora?
Bill: A volte mi piacerebbe augurarmi di avere più tempo per me o almeno una vita privata. Perchè non ne ho mai. Tutte le cose che faccio vengono costantemente discusse. Vorrei anche avere il permesso di fare uno sbaglio ogni tanto, senza che con questo si formi un'opinione di me. Ho iniziato molto presto e per questo naturalmente ho perso anche molte cose. Dall'altra parte invece ho sperimentato molte cose di cui gli altri non ne hanno la possibilità – per cui ne sono assolutamente grato.

Spielfilm.de: Che cosa ti piacerebbe recuperare se ne avessi la possibilità?
Bill: Molto semplice: il normale contatto con le persone, incontri interpersonali, o semplicemente essere innamorato.

Spielfilm.de: Hai già avuto una ragazza fissa?
Bill: Beh, ho già avuto delle ragazze, ma solo fino a quando avevo 15 anni, poi più. E questo è un po' poco, anche perchè ora ho 20 anni.

Spielfilm.de: Una volta in una intervista hai detto: “Mi piacerebbe essere innamorato. Ma probabilmente sarà l'ultima cosa che accadrà nella mia vita.” Che cosa volevi dire con questo, e vale ancora ora questa frase?
Bill: Purtroppo non è cambiato niente. Cioè: potevo avere ragione – quello che però non spero. Ma in qualche modo è una mia valutazione personale. Per come vedo la mia vita negli ultimi cinque anni, non c'è mai stata una possibilità di innamorarmi. Non ci sono appuntamenti e non si conosce nessuno, gli incontri interpersonali non capitano proprio. E' forse successo qualche volta di incontrare qualcuno, ma per motivi professionali. Quindi non so proprio chi sarà il mio grande amore.

Spielfilm.de: C'è comunque una descrizione fisica della persona dei tuoi sogni?
Bill: No, non ho nessuna immagine davanti agli occhi. Non c'è nessuna persona precisa a cui penso, e non vorrei nemmeno pensare al colore dei capelli. In questa vicenda credo davvero ancora all'amore a prima vista. Quindi saprei subito se lei mi sta davanti.

Spielfilm.de: Cosa pensi del fatto che anche i ragazzi ti trovino formidabile?
Bill: Che i ragazzi a cui “piaccio” siano ok – perchè no?

Spielfilm.de: E come trovi il fatto che qualcuno ha detto che probabilmente sei gay?
Bill: Questa è una cosa che da tempo mi annoia. Naturalmente lo posso comprendere, perchè nelle forme sociali in cui viviamo questa è una domanda quasi ovvia.

Spielfilm.de: Sei molto magro e molti pertanto, lo ritengono un disturbo alimentare. Qual'è la spiegazione alla tua sottile linea?
Bill: Per fortuna non le ho mai prestato attenzione (alla linea) e ho sempre mangiato quello che volevo. Io sono, per quanto riguarda gli alimenti, del tutto semplice. Non mi piacciono i ristoranti e trovo difficile anche sedermici nei miei hotel lussuosi, e farmi servire piccoli antipasti. Per cui preferisco ancora i piatti più semplici come la pasta o la pizza.

Spielfilm.de: Come si fa a trattare con tutte le altre dichiarazioni su di te, che spesso fanno girare voci?
Bill: Leggo poco e non compro giornali. La maggior parte delle volte lo si racconta, e così ci si conforta. Ma non c'è nulla che potrebbe davvero ferirmi o con cui sia d'accorso sul serio. Vorrei pensare a me stesso come un redattore a cui non viene in mente nulla da scrivere per stimolare qualcosa. Solo le cose che vengono dalla mia famiglia, Tom, o miei amici, potrebbero causare una cosa del genere.

Spielfilm.de: Che ruolo ha la tua famiglia e in particolare tuo fratello gemello nella tua vita?
Bill: Sono le persone più importanti della mia vita. Senza Tom non potrei sopravvivere un solo giorno. Se una volta non siamo insieme – cosa che avviene molto raramente – ci telefoniamo spesso. Fondamentalmente Tom è quasi me, e io sono lui. Non siamo mai completi quando siamo in viaggio da soli. Ho anche un grande rapporto con i miei genitori e siamo in stretto contatto. La mia famiglia è unica vera cosa privata che ho. E anche il tempo che passo con lei (la famiglia) è l'unico in cui posso davvero rilassarmi.

Spielfilm.de: Ora dove vivi?
Bill: Io e Tom viviamo ad Amburgo. Abbiamo lasciato la casa a quindici anni e ci siamo andati presto (ad Amburgo). A di la verità per me non fa differenza la città in cui vivo. L'importante è che la casa o l'appartamento sia bello e che ci sia un pezzo di terreno. Dopo tutto, non posso andare oltre il mio recinto. Tuttavia non riuscirei ad andare via dalla Germania.

Spielfilm.de: Quasi ovunque nel mondo, le ragazze iniziano a strapparsi l'anima dalla gola a forza di urla quando vi vedono. Come si fa a resistere? Pian piano non si diventa sordi?
Bill: Assolutamente no. Durante i concerti live, per la maggior parte siamo attaccati ai nostri auricolari di monitoraggio, che abbassano notevolmente il volume. A volte si ha un forte impatto del volume dal palco a volte no. Ma quando sono sul tappeto rosso e la gente inizia ad urlare – allora non è mai forte abbastanza. E' una sensazione fantastica sapere che i nostri fans sono presenti anche agli eventi Gala e sono pronti a fare l'atmosfera.

Spielfilm.de: Quali sono gli artisti che ti ispirano? Chi sono i tuoi idoli?
Bill: Ci sono tante persone diverse che trovo buone. Mi piace David Bowie e – come anche gli altri tre ragazzi – gli Aerosmith. Steven Tyler ad esempio sarebbe uno con cui mi piacerebbe essere sul palco o collaborare per una canzone.

Spielfilm.de: Come arrivi a riposarti?
Bill: Il tempo per riposarsi c'è spesso: si arriva dal palco di uno show davanti a 15.000 persone, ci si siede nella zona backstage, e d'un tratto tutto è tranquillo. Da un secondo all'altro è come se non ci fosse più nessuno e poi si va nella stanza d'albergo. Perciò ci si deve circondare di gente per non sentirsi soli.

Spielfilm.de: Con la tua band Tokio Hotel vai in tour per mezzo mondo, e avete appena ricevuto agli Europe Music Awards,il premio come Best Band. Potresti immaginare comunque ad un certo punto di avviare un progetto solista?
Bill: Non riesco ad immaginare di essere un solista e di fare tutto da solo, senza i Tokio Hotel. Ma probabilmente ci saranno periodi in cui non pubblicheremo un Album all'anno. Forse potrei fare un duetto con un'altra band.

Spielfilm.de: E come sarebbe un viaggio nella recitazione?
Bill: I cantanti devono cantare e gli attori devono recitare. Finora non ho ancora preso questa direzione. Ma affascina quando si ha la possibilità. Quindi se ci fosse un ruolo adatto direi di sì.

Fonti: http://www.spielfilm.de & http://tokio-hotel.forumcommunity.net/
Traduzione: Regen;;
 
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